Pubblicata in GU n 305 del 31 dicembre la Legge di bilancio 2025 e in vigore dal 1° gennaio.
Il testo contiene tutte le misure approvate per famiglie e imprese per il nuovo anno, vediamone una sintesi tra conferme e novità dell'ultimo minuto.
Leggi anche gli articoli focalizzati sul lavoro dipendente e sulle misure per le famiglie
L'articolo continua dopo la pubblicità
Ti consigliamo: Legge di Bilancio 2025 (eBook)
La Legge di bilancio conferma e rende strutturale la revisione delle aliquote IRPEF a tre scaglioni, già introdotta per il 2024, che prevede l’accorpamento dei primi due scaglioni di reddito con l’applicazione dell’aliquota al 23% sugli imponibili fino a 28.000 euro lordi (anziché fino a 15.000 euro).
Per approfondire leggi anche: Irpef 2025: le tre aliquote
Relativamente alle detrazioni, la manovra introduce un limite massimo alle detrazioni fiscali per i contribuenti con redditi superiori ai 75.000 euro, garantendo però maggiori agevolazioni alle famiglie con più di due figli a carico e alle famiglie con figli disabili.
Le spese sanitarie e quelle relative ai mutui contratti fino al 31 dicembre 2024 sono escluse dal tetto della revisione delle detrazioni. Esclusi anche gli investimenti in start-up e Pmi innovative.
La detrazione potrà arrivare fino a un massimo di 14.000 euro nella fascia di reddito tra 75.000 e 100.000 euro, mentre per la fascia di reddito tra 100.000 e 120.000 la detrazione massima sarà di 8.000 euro.
È inoltre previsto lo stop alle detrazioni per i figli oltre i 30 anni, con l’eccezione dei figli disabili, per i quali le detrazioni continuano a essere garantite senza limiti di età. Per i dettagli leggi anche: Detrazioni Irpef 2025: cosa cambia dal 2025.
Relativamente ai bonus edilizi, confermata la proroga nel 2025 del bonus ristrutturazioni al 50%, ma limitatamente alle prima case.
Il bonus 50% resterebbe solo sulle abitazioni principali e un tetto di 96.000 euro, mentre per le seconde case lo sconto sulle ristrutturazioni torna al 36 per cento. Leggi anche Bonus edilizi 2025: come cambiano.
Si prevede la riduzione dal 24% al 20% dell’aliquota Ires per le imprese che reinvestono l’80% degli utili, di cui almeno il 30%per investimenti in beni 4.0 e 5.0, e che assumano l’1% di lavoratori in più.
Per favorire gli investimenti privati per il 2025 vengono stanziati 1,6 miliardi di euro destinati a finanziare un credito di imposta per le imprese che effettuano l'acquisizione dei beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nel Mezzogiorno. Vengono incrementate le risorse della c.d. Nuova Sabatini, l’agevolazione che abbatte il costo dei finanziamenti per i macchinari, e stanziate risorse per agevolare gli investimenti nel comparto turistico.
Inoltre, per favorire la quotazione delle piccole e medie imprese su mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato membro dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo, viene prorogato per tre anni il credito d’imposta del 50% delle spese di consulenza sostenute.
Quanto agli investimenti pubblici vengono stanziate risorse per assicurare che, nel periodo successivo all’utilizzo delle risorse del Pnrr e del Fondo Sviluppo e Coesione per il biennio 2025-2026, l’andamento della spesa per tali stanziamenti sia coerente con i requisiti della nuova governance europea. Previsto, in particolare, il potenziamento degli investimenti nel settore della difesa, per un valore complessivo di 35 miliardi nel periodo 2025-2039, misura che si aggiunge al finanziamento, per la prima volta permanente, delle missioni internazionali di pace.
Altre risorse sono previste per assicurare il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese (complessivamente 24 miliardi dal 2027 al 2036) e per il potenziamento degli interventi di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico (circa 1,27 miliardi nel periodo 2027-2036).
La legge di bilancio 2025 prevede un rafforzamento dei controlli sull’utilizzo dei fondi statali. Per le aziende e gli enti destinatari di contributi pubblici in cui vi siano rappresentanti del Mef, questi esercitano il controllo. In tutti gli altri soggetti e organismi sarà il collegio sindacale o comunque il soggetto incaricato al controllo di qualunque tipo esso sia, ad accertare che le risorse pubbliche sono state utilizzate secondo le finalità indicate dalla legge con una relazione annuale da inviare al Mef.
Per il finanziamento degli interventi della manovra di bilancio 2025 è previsto anche il contributo del settore finanziario e assicurativo.
In particolare, per il settore finanziario è previsto il rinvio delle deduzioni delle quote di svalutazioni e perdite dei crediti e dell'avviamento correlate alle DTA (imposte differite attive) che porterà a maggiori entrate per 3,4 miliardi di euro nel biennio 2025-2026. A questo si aggiunge il limite per il 2025 dell’utilizzabilità delle perdite e delle eccedenze ACE.
Con riferimento al settore assicurativo, si modifica il regime di versamento dell’imposta di bollo sulle comunicazioni finanziarie relative ai contratti di assicurazione sulla vita con contenuto finanziario, che dovrà essere effettuato annualmente e non più in un’unica soluzione alla scadenza del contratto (con effetti attesi in termini di maggiori entrate pari a circa 970 milioni nel 2025 e 400 milioni annui nel 2026 e nel 2027).
La Legge di Bilancio pubblicata nella GU n 305 del 31 dicembre prevede, come ogni anno diverse novità per impres e famiglie, vediamo una carrellata di cosa contiene: