Speciale Pubblicato il 16/04/2025

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Equo compenso: a che punto siamo, due anni dopo la legge

di Redazione Fisco e Tasse

Una interrogazione sull'applicazione della legge 48 2023 sull'equo compenso: le convenzioni i nuovi codici deontologici e prime sanzioni degli ordini ma tariffe da aggiornare.



Una recente interrogazione parlamentare riportata dall'ANSA ha riaperto in questi giorni il tema dell'equo compenso che a quasi due anni dall’entrata in vigore della legge 49/2023,  presenta un bilancio in chiaroscuro: 

  1. Da un lato, gli Ordini professionali si sono attivati per integrare nei rispettivi Codici deontologici l’obbligo di assicurare compensi proporzionati e adeguati ai professionisti,  nei confronti di clienti cosiddetti “forti” – come banche, assicurazioni, grandi imprese e pubbliche amministrazioni. Alcune categorie, come notai e ingegneri, hanno anche avviato la stipula di convenzioni standard con gli operatori del mercato per definire compensi minimi equi nelle prestazioni più ricorrenti,  con un prima sanzione disciplinare comminata a un professionista.
  2. D'altro canto, da parte dei ministeri competenti manca l'aggiornamento  sistematico dei parametri economici di riferimento per cui permangono molte incertezze sull'effettiva efficacia della legge.

Come anticipato,  in una interrogazione parlamentare al Ministero della Giustizia  un parlamentare dell'opposizione ha evidenziato che  l'Osservatorio per il monitoraggio della disciplina sulla giusta remunerazione degli autonomi (istituito  esattamente un anno fa) è 'in stallo': infatti l'ultima convocazione risale a quasi quattro mesi fa", e "nel 2024 è stato convocato 4-5 volte e non ha concluso nulla". Inoltre, afferma: "i parametri ministeriali per la determinazione dei compensi dei professionisti non sono aggiornati da 12-15 anni e, dunque, la legge sull'equo compenso (in vigore dal maggio del 2023, ndr) è una sorta di scatola vuota"

Viene quindi chiesto "quali iniziative intenda intraprendere" il titolare del dicastero "per addivenire ad aggiornare gli equi compensi dei professionisti fermi da 12-15 anni".

Leggi in merito Equo compenso attivato un Osservatorio ministeriale 

In attesa della risposta del Ministro,  vediamo le ultime novità sull'argomento.

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Equo compenso e tariffe professionali

Il nodo principale come detto è il mancato aggiornamento delle tariffe professionali, che rappresentano la base per valutare se un compenso sia effettivamente equo. Sebbene la legge preveda la revisione biennale di questi parametri, quasi tutte le categorie sono ancora ferme a valori vecchi di oltre dieci anni:

Solo gli avvocati dispongono di tariffe più recenti, aggiornate a ottobre 2022.

 Inoltre, non esistono ancora parametri per le nuove attività nate negli ultimi anni, ad esempio quelle legate ai criteri ambientali minimi, alla digitalizzazione o agli obblighi del PNRR, così come restano totalmente scoperti i professionisti non ordinistici, inclusi nella legge 4/2013, per i quali il ministero competente avrebbe dovuto intervenire già nel 2023. Questo stallo mina alla base l’intera architettura della legge, che rischia così di trasformarsi in una norma di principio priva di strumenti concreti per la sua attuazione.

Equo compenso: Le iniziative degli ordini professionali

Nel frattempo, i singoli Ordini professionali stanno cercando di colmare le lacune con iniziative autonome:

Gli architetti hanno aggiornato il loro Codice deontologico lo scorso dicembre, introducendo sanzioni fino alla sospensione per chi vìola le regole sull’equo compenso.  Leggi i dettagli in : Avvocati: in Gazzetta le novità sull'equo compenso 

Anche commercialisti, avvocati, notai e ingegneri hanno recepito nei propri regolamenti le prescrizioni della legge, prevedendo diverse gradazioni di sanzione in caso di patti contrari a equità. vedi   CNDCEC le sanzioni a chi viola le regole e Codice Deontologico Commercialisti: in vigore dal 1 aprile.

Parallelamente, sono in corso le attività per la definizione di convenzioni con soggetti obbligati a garantire compensi adeguati. 

Il Notariato, in particolare, ha stipulato un accordo con oltre 120 banche per la gestione delle surroghe e sta lavorando a una convenzione con l’INPS su diverse aree operative. Leggi anche Equo compenso accordi tra notariato e banche

 Ingegneri e architetti, da parte loro, stanno concertando un modello condiviso per le perizie immobiliari. 

Tuttavia, senza un’azione sistematica da parte delle istituzioni – soprattutto per quanto riguarda l’aggiornamento delle tariffe – le iniziative delle categorie rischiano di rimanere isolate e non sufficienti a garantire l’obiettivo della legge: assicurare a tutti i professionisti italiani un compenso davvero equo, proporzionato alla qualità e alla complessità delle prestazioni svolte, in linea con i valori attuali di mercato.


Le convenzioni tra Ordini ed Enti o grandi aziende

Ordine/ProfessioneStato della convenzioneControparti coinvolteAmbito della convenzione
NotaiAttivaOltre 120 bancheSurroghe nei mutui
NotaiIn corso di definizioneINPSAste telematiche, compravendite, surroghe mutui iscritti, procedure esecutive
IngegneriIn corso di definizioneBanche, assicurazioniPerizie immobiliari per mutui, interventi edilizi su immobili
ArchitettiIn corso di definizioneCon IngegneriConvenzione tipo per perizie immobiliari


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