Con l’approvazione al Senato lo scorso 20 marzo 2025, il disegno di legge A.C. 2316 recante Disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale e ora all’esame della Camera, pone le basi per una disciplina nazionale organica sull’intelligenza artificiale (IA), affiancandosi al Regolamento (UE) 2024/1689 (AI Act).
Ricordiamo che il disegno di legge di iniziativa governativa recante disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale era stato presentato al Senato della Repubblica in data 20 maggio 2024, approvato in prima lettura il 20 marzo 2025 e quindi trasmesso alla Camera dei deputati dove è stato assegnato alle Commissioni riunite IX Trasporti e telecomunicazioni e X Attività produttive.
Il provvedimento definisce princìpi generali e misure settoriali per uno sviluppo antropocentrico, trasparente e sicuro dell’IA. Per le imprese, si tratta di un pacchetto di novità che mira a coniugare innovazione e competitività con la tutela dei diritti e l’uso responsabile della tecnologia.
Il disegno di legge punta a rafforzare la competitività del sistema economico nazionale attraverso l’adozione di sistemi IA nei settori produttivi e organizzativi. Lo Stato e le autorità pubbliche sono chiamati a:
Il legislatore intende rafforzare le sinergie tra imprese, enti di ricerca e centri tecnologici, sostenendo la ricerca collaborativa e la valorizzazione economica dei risultati. Il disegno di legge sottolinea l’importanza della cooperazione tra attori pubblici e privati nella costruzione di un ecosistema IA dinamico.
È prevista una delega al Governo per l’adozione di una normativa organica su dati, algoritmi e metodi matematici per l’addestramento dei modelli IA. Saranno definiti i diritti e gli obblighi delle imprese, le tutele per gli interessati e un quadro sanzionatorio, con competenza giudiziaria affidata alle sezioni specializzate in materia di impresa.
Il disegno di legge prevede misure di sostegno agli investimenti nel campo dell’intelligenza artificiale, della cybersicurezza e del calcolo quantistico, favorendo iniziative imprenditoriali ad alto contenuto tecnologico.
L’impiego dell’IA nell’organizzazione del lavoro è consentito nel rispetto della dignità dei lavoratori e dei principi di trasparenza, affidabilità e non discriminazione. Il datore di lavoro deve informare i dipendenti dell’uso di strumenti di IA, secondo quanto già previsto dal d.lgs. n. 152/1997.
Per monitorare l’evoluzione del fenomeno è stato istituito un Osservatorio nazionale sull’adozione dell’IA nel mondo del lavoro, con il compito di promuovere anche percorsi formativi per lavoratori e datori.
Un altro aspetto rilevante per le imprese è la protezione del diritto d’autore: l’art. 25 del disegno di legge estende la disciplina anche alle opere generate con l’ausilio di IA, imponendo obblighi di informazione verso gli utenti e contrastando l’uso ingannevole di contenuti artificiali.
Il provvedimento si coordina espressamente con il Regolamento (UE) 2024/1689 e non introduce obblighi aggiuntivi rispetto a quelli già previsti dal diritto europeo per sistemi e modelli IA. Le imprese sono quindi tenute ad adeguarsi agli standard comunitari, ma all’interno di un quadro nazionale coerente con le specificità italiane.