Le Casse previdenziali, in particolare quelle dei dottori commercialisti, ragionieri, Inarcassa e geometri escludono la possibilità di pagare i contributi sul reddito pattuito con il Fisco mediante l'istituto del concordato preventivo, anziché su quello effettivamente conseguito. Il professionista è dunque libero di scegliere la strada delle agevolazioni tributarie ma deve versare per intero i contributi alla propria Cassa. L'Adepp, l'associazione che riunisce gli enti previdenziali privati dei professionisti, riunita ieri a Roma, si schiera politicamente a fianco di quelle Casse che hanno deciso di disapplicare l'articolo 33 del Dl 269/2003.
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