L'Agenzia delle Entrate (Circolare n. 2/E del 17 Gennaio 2006) ha preso atto dell'orientamento ormai costante della giurisprudenza e conferma che il reddito dei fabbricati di interesse storico e artistico (Legge n. 1089 del 1° Giugno 1939), siano essi abitativi o commerciali (anche se locati) viene assunto ai fini fiscali mediante l'applicazione della minore tra le tariffe di estimo previste per le abitazioni della zona censuaria nella quale è situato il fabbricato. L'adozione di questo criterio è agevole in presenza di fabbricati della stessa categoria mentre per i fabbricati commerciali o industriali (categorie C e D ecc..) la valutazione catastale è espressa in metri quadrati; al riguardo si può fare riferimento alla Circolare delle Entrate n. 7 del 10 Giugno 1993 che prevede la traduzione della superficie espressa in metri quadrati in numero dei vani utilizzando il concetto di vano catastale medio.
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