Numerose le novità previste, in tema di studi di settore, dalla Finanziaria 2007 (legge n. 296/2006). Innanzitutto, l'ampliamento della platea di contribuenti interessati dagli strumenti, dovuto all'innalzamento della soglia di esclusione a 7,5 milioni di euro di ricavi o compensi e alla eliminazione di alcune delle cause che fino a oggi comportavano l'esclusione. Viene poi ridotto a tre anni il periodo di tempo "massimo" entro il quale gli studi vanno revisionati e vengono previsti valori di coerenza di cui si dovrà tener conto nell'elaborazione e revisione. Sono elevate le sanzioni in caso di dichiarazioni dei redditi, Irap e Iva infedeli, in presenza di omessa o infedele indicazione dei dati previsti nei modelli degli studi. Altre novità importanti riguardano gli accertamenti basati sugli studi, ai quali la norma attribuisce maggiore efficacia probatoria; migliore tutela, comunque, è riconosciuta ai contribuenti che dichiarino, anche per effetto di adeguamento, ricavi o compensi pari o superiori alle risultanze degli studi di settore, con la previsione di una "franchigia" che li protegge da ulteriori accertamenti induttivi.
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