Scrivo per chiedere un parere riguardo la ripartizione dell'eredità.
Siamo due anziani coniugi con tre figli: due sposati e uno sacerdote (frate francescano).
Quest'ultimo, avendo fatto voto di povertà, e non potendo possedere nulla di personale, ha stabilito, nel momento in cui ha preso i voti sacerdotali, di cedere la sua quota di eredità ai fratelli.
Ora questa rinuncia, valida per il diritto canonico, non è valida per la legge italiana.
Stante questo suo desiderio, condiviso anche da noi genitori, come possiamo evitare che alla morte di noi genitori, la quota legittima spettante al figlio sacerdote possa andare alla provincia religiosa di appartenenza del figlio sacerdote?
Siamo due anziani coniugi con tre figli: due sposati e uno sacerdote (frate francescano).
Quest'ultimo, avendo fatto voto di povertà, e non potendo possedere nulla di personale, ha stabilito, nel momento in cui ha preso i voti sacerdotali, di cedere la sua quota di eredità ai fratelli.
Ora questa rinuncia, valida per il diritto canonico, non è valida per la legge italiana.
Stante questo suo desiderio, condiviso anche da noi genitori, come possiamo evitare che alla morte di noi genitori, la quota legittima spettante al figlio sacerdote possa andare alla provincia religiosa di appartenenza del figlio sacerdote?