Scopri il nostro network Home Business Center Blog Site Center

Spiegazione pratica alla dicitura: «Dispongo mio erede universale per la quota disponibile»

Salve,

ipotizziamo che venga redatto un testamento ed il testatore scriva ad un certo punto: «Dispongo mio erede universale per la quota disponibile», non comprendendo, per forza di cose, ciò che all’epoca apparteneva ai suoi genitori. Dopo alcuni anni da quel testamento i genitori muoiono. Lui quindi eredita ciò che apparteneva a loro, ma il testamento che lui scrisse all’epoca, quando cioè essi ancora erano in vita, non dispone ovviamente di quei beni che appartenevano infatti ancora a loro («dispongo per… la mia “quota disponibile”») quindi, mi domando, ciò che non venne espressamente nominato all’epoca, in quel testamento, alla sua morte può ricadere in una successione ex lege anziché testamentaria? Possono insomma quei beni, appartenuti ai suoi genitori, e poi successivamente ereditati, rientrare come in una zona franca che quel testamento non abbraccia, non comprende, non include?
Molte grazie per la cortese attenzione…
 
Ultima modifica:
Capiisco,
quindi, pure se all’epoca il testamento non includeva i beni dei genitori (ma anzi li escludeva chiaramente) questi, se ereditati successivamente alla data di trascrizione del suo testamento, confluiscono comunque nella sua quota disponibile e rientrano pertanto nelle sue volontà testamentarie…
Molte grazie per la cortese e sollecita risposta..
 
Pardon, forse più che chiaramente avrei dovuto scrivere che implicitamente li escludeva, nel senso che quando il testamento fu scritto non poteva, essendo i genitori ancora in vita, il testatore disporre pure di quei loro beni (in quanto ancora non gli appartenevano) e quindi venivano giocoforza esclusi dalle volontà testamentarie, pertanto mi domandavo se tali beni, non essendo stati nominati nel testamento redatto all’epoca (e quindi da lì l’esclusione) potessero cadere in una zona franca che quel testamento non abbracciasse, non comprendesse, non includesse (come avevo appunto scritto al termine del mio primo messaggio..).
 
Ultima modifica:
.... i testamenti "generici" mica vanno rifatti tutte le volte che uno ha un bene in più che andrà in successione...
Se poi uno specifica i beni, è logico che la successione di qualsiasi altro bene non specificato non segue le volontà testamentarie..
Se poi uno non specifica i beni ma stabilisce il momento di possesso dei beni, è logico che la successione di beni posseduti dopo non segue le volontà testamentarie...
È quello che è scritto nel testamento che conta, non ciò che non è scritto se ciò che è scritto non esclude ciò che non è scritto...
 
Capisco, è quella nomina ad erede “universale’ in pratica che abilita quell’erede da lui designato ad ereditare anche ciò che all’epoca del testamento non poteva essere menzionato. Per avere un’esclusione il testatore avrebbe dovuto specificare ciò che non desiderava venisse mai ereditato da quell’erede, ma in mancanza di ciò quell’universale fa da asso piglia tutto…
Se poi uno non specifica i beni ma stabilisce il momento di possesso dei beni, è logico che la successione di beni posseduti dopo non segue le volontà
Cioè, tipo?
Grazie mille per la pazienza
 
E quindi, in tal caso, sarà poi chi eredita ad andare a rintracciare, nell’ asse ereditario del de cuius, quali beni erano stati posseduti dal … al….. Bella rogna :D.
Grazie…
 
Alto