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FEDERALISMO FISCALE: I DATI ADE

Federalismo fiscale: i dati ADE

I dati sul federalismo fiscale riferiti dalle Entrate in audizione del 2 aprile in Parlamento. Novità anche dall'Abruzzo che approva aumenti alle addizionali per la sanità

In data 2 aprile, in audizione in Parlamento presso la Commissione per l’attuazione del federalismo fiscale della Camera dei deputati, le Entrate  hanno presentato i dati sul federalismo fiscale.

In particolare, si è parlato del ruolo delle Agenzie Entrate ed Entrate-Riscossione nell’ambito del processo di attuazione del federalismo fiscale, e in particolare un approfondimento sulla gestione di tributi come:

  • l’Irap, 
  • le addizionali e le tasse automobilistiche, 
  • la riscossione con F24 di Imu e Tari 
  • la collaborazione con i Comuni su vari fronti.

1) Federalismo fiscale: i dati ADE

Dai dati diffusi durante l'audizione è emerso che l’Agenzia delle entrate svolge un ruolo cruciale nella gestione dei tributi locali e nella collaborazione con le autorità regionali, garantendo assistenza, liquidazione, controllo e riscossione delle imposte. 

Inoltre, collabora con Regioni e Province autonome nella gestione dell’Irap e dell’addizionale regionale all’Irpef. Questa collaborazione è regolata da convenzioni che prevedono:

  • l’assistenza ai contribuenti – l’Agenzia fornisce modelli di dichiarazione e software per la compilazione e il controllo delle dichiarazioni
  • la liquidazione delle imposte – le imposte vengono liquidate automaticamente in base alle dichiarazioni presentate
  • il controllo delle dichiarazioni – l’Amministrazione effettua controlli formali per garantire la correttezza delle dichiarazioni
  • l’accertamento – l’Agenzia verifica l’imponibile non dichiarato e gestisce le sanzioni per le violazioni
  • i rimborsi – gestisce la liquidazione e l’esecuzione dei rimborsi per imposte versate in eccesso
  • la riscossione – si occupa della riscossione spontanea e coattiva delle imposte dovute.

Stesse modalità sono seguite anche per la gestione dell’addizionale comunale all’Irpef.

Relativamente alle tasse automobilistiche, l’Agenzia entra in gioco per quelle dovute in Friuli-Venezia Giulia e Sardegna (Regioni a statuto speciale), occupandosi di riscossione, accertamento e contenzioso.
Per i versamenti dei tributi locali, l'Agenzia supporta la gestione della riscossione tramite modello F24 e ha recentemente implementato nuove modalità di versamento per l’Imu e altre imposte locali, facilitando il riversamento delle risorse ai Comuni.

Sempre sul tema del federalismo leggiamo le novità appena approvate in Abruzzo sul tema delle addizionali, aumentate per certa fasce di reddito al fine di contribuire alla spesa della sanità locale.

2) Legge Regionale Abruzzo: aumenti per le addizionali per la sanità

Con un comunicato stampa del 25 marzo della Regione Abruzzo, si informa della approvazione di una Legge regionale per aumentare le addizionali.

In dettaglio 7 abruzzesi su 10 pagheranno meno o non subiranno aumenti.

La giunta regionale ha approvato la riforma dell’addizionale regionale IRPEF che, a partire dal 2025, introduce aliquote differenziate per scaglioni di reddito

Una misura che renderà il sistema fiscale regionale più equo e che – secondo la proiezione realizzata dal MEF, aggiornata alle tendenze demografiche e fiscali – favorirà oltre 488.000 contribuenti, pari al 72,23% della popolazione fiscale abruzzese.

Come specificato dal comunicata stampa le nuove aliquote IRPEF in Abruzzo per il 2025 sono:

  • 1,63% per i redditi fino a 28.000 euro
  • 3,23% per i redditi tra 28.001 e 50.000 euro
  • 3,33% per i redditi superiori a 50.000 euro

La Regione stima un maggior gettito di circa 44,7 milioni di euro.

Il Presidente Marsilio ha commentato che “In Abruzzo pagherà di più solo chi può permetterselo. Una scelta concreta per rafforzare i principi di equità e giustizia sociale. Questa riforma dimostra che è possibile coniugare rigore e giustizia sociale. Abbiamo scelto di alleggerire la pressione fiscale su oltre il 70% degli abruzzesi, sostenendo le fasce più fragili, i lavoratori e il ceto medio. (...)”.

Lo stesso Presidente si sta facendo promotore di una riforma della ripartizione delle risorse del Fondo sanitario nazionale che attualmente è pro capite e penalizza regioni come l’Abruzzo con un territorio montuoso e con una bassa densità di popolazione. 

Con la nuova struttura si prevedono benefici per i redditi medio-bassi.

L’aliquota scende dal 1,73% all’1,63% per i redditi fino a 28.000 euro. 

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