La norma infatti ha inasprito quanto previsto dalla Manovra di Ferragosto e dal 1 gennaio 2012 gli operatori finanziari (istituti di credito, Poste italiane intermediari finanziari imprese di investimento Società di gestione del risparmio Fiduciarie, società di assicurazione) sono tenuti ad inviare periodicamente all’Anagrafe Tributaria (lo strumento della Amministrazione finanziaria introdotto dal DPR 605/1973 che censisce tutti i contribuenti italiani) non solo dati anagrafici e codice fiscale relativi agli intestatari, ai delegati e al tipo di rapporto intrattenuto come previsto dall’art. 7 del decreto sopracitato, ma anche:
1) tutti gli importi delle movimentazioni nei conti
2) tutte le operazioni fuori conto (cambio assegni, richieste di bonifici per contanti, cambio valuta estera) con l’unica esclusione dei pagamenti con bollettini di conto corrente postale inferiori ai 1500 euro.
I rapporti interessati sono ad esempio:
- conti correnti
- conti deposito titoli
- conti deposito a risparmio
- rapporti fiduciari
- certificati di deposito e buoni fruttiveri
- portafoglio
- gestioni dopo incasso
- cessioni indisponibili
- cassette di sicurezza
- contratti derivati
- carte di credito e debito
- garanzie , crediti
- fondi pensione
- finanziamenti e partecipazioni
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1) Come funzionerà l'indagine bancaria
Resta comunque obbligatoria la richiesta di autorizzazione ai dirigenti per la richiesta di ulteriori informazioni e l’utilizzo specifico dei dati rilevanti in un eventuale accertamento o processo tributario.
Le modalità specifiche devono essere definite con un provvedimento del direttore dell’Agenzia. Si ipotizza che la norma avrà efficacia retroattiva e che questi dati trasmessi all’Anagrafe Tributaria verranno archiviati e conservati per 4 anni come la documentazione fiscale.
Il provvedimento attuativo dovrebbe essere imminente ma verrà adottato solo dopo aver sentito gli operatori interessati e il Garante del trattamento dei dati personali. Sul tema del resto il garante è già intervenuto esprimendo preoccupazione per la pesante intrusione sulla privacy dei cittadini ma ammettendo che esso è probabilmente inevitabile vista la situazione italiana per quanto riguarda l’evasione fiscale, assolutamente anomala nel panorama europeo.
Il legislatore ha peraltro previsto che l’Agenzia delle Entrate sia tenuta a relazionare annualmente sull’emersione di base imponibile ottenuta con l'applicazione delle nuove norme.
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