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RIFORMA GIUSTIZIA TRIBUTARIA E PROCESSO TELEMATICO 2024/
RIFORMA GIUSTIZIA TRIBUTARIA E PROCESSO TELEMATICO 2024
E’ nullo l’avviso di accertamento notificato nei confronti di una società contribuente fondato sulla documentazione acquisita presso l’abitazione-studio del commercialista, sua residenza anagrafica, senza l’autorizzazione del Procuratore della Repubblica.
La Corte di Cassazione ribadisce che nel caso di perdita incolpevole di documentazione (come nel caso di un incendio) dalla quale possa derivare una circostanza favorevole alla difesa del contribuente in caso di accertamento , lo stesso non è esonerato dall'onere della prova. In detti casi però si possono superare le ordinarie limitazioni di prova per la ricostruzione delle scritture contabili.
Si rimette in discussione l’automatico dimezzamento del termine di costituzione per l’opponente nei giudizi di opposizione a decreto ingiuntivo, principio già stabilito nella pronuncia delle sezioni unite della Cassazione n. 19246 del 2010. La terza sezione civile della Cassazione afferma che tale soluzione potrebbe portare a violare il principio di giusto processo e con l'ordinanza n. 6514/2011 del 22 marzo 2011 ripropone la causa alle Sezioni Unite.
È emendabile la dichiarazione dei redditi di una Spa sulla base di una nuova approvazione di bilancio dovuta all'intervento della CONSOB. Per il principio del rispetto della capacità contributiva, la dichiarazione dei redditi del contribuente affetta da errore, sia esso di fatto che di diritto, commesso dal dichiarante nella sua redazione, alla luce del DPR n. 600 dei 1973, è emendabile e ritrattabile senza limiti temporali e le maggiori imposte ingiustamente versate possono quindi venire richieste in rimborso o riportate come perdite e compensate nell'anno successivo.
L’accertamento fondato sulle indagini bancarie fatte dal fisco decade se in giudizio è stata dichiarata la nullità di un primo atto impositivo basato sugli stessi dati. Si ribadisce cioè il principio del “ne bis in idem” prevedendo che se due giudizi hanno ad oggetto lo stesso rapporto giuridico ed uno dei due sia stato definito con sentenza passata in giudicato, il punto accertato e risolto non può più essere esaminato in altri giudizi. Questo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 4383 del 23 Febbraio 2011.
Per il reato di falsa fatturazione per operazioni inesistenti (art. 8, co. 1, D.Lvo 74/2000) annullare i documenti emessi ed aderire al ravvedimento operoso non basta ad evitare l’imputazione. Questo ha ribadito la Corte di Cassazione , Terza Sezione Penale con la sentenza n. 608 del 12 gennaio 2011.
Il diritto al contraddittorio non esiste come principio generale, nell’ambito tributario nazionale, in ordine alla formazione della pretesa fiscale. Tale confronto tra contribuente ed Ufficio resta obbligatorio solo in caso di incertezze su aspetti rilevanti della dichiarazione oltre che in taluni ambiti specifici ossia materia doganale e accertamenti standardizzati. Questo ribadisce la Corte di Cassazione con la sentenza n. 26316 del 29 Dicembre 2010.
La domanda discussione in pubblica udienza contenuta all’interno del ricorso non sconta un’autonoma imposta di bollo in quanto trattasi di atto formalmente unitario
Il rapporto prefessionale tra contribuente e commercialista non è dimostrato in maniera esclusiva dalla domiciliazione della documentazione contabile, questo quanto chiarito dalla Corte di Cassazione, con Sentenza n. 9917/2010
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SCOPRI TUTTI GLI ABBONAMENTILe sanzioni per irregolarità commesse nell'effettuazione dei pagamenti: cosa prevede il d.lgs di riforma delle sanzioni amministrative in materia di riscossione